La musica è un linguaggio che attraversa il tempo

Da quando abbiamo aperto le porte nel 2018, abbiamo accompagnato centinaia di persone nel loro percorso di scoperta musicale. Non siamo nati come istituto tradizionale. Siamo partiti da una libreria musicale a Venezia, dove i fondatori si sono resi conto che molti volevano capire davvero cosa ascoltavano, non solo goderselo passivamente.

Come siamo arrivati qui

Ogni organizzazione ha una storia. La nostra inizia con conversazioni spontanee tra scaffali pieni di vinili e spartiti antichi. Qualcosa di naturale che si è trasformato in qualcosa di più strutturato.

2018

L'inizio in una libreria

Due musicologi, Adriano Tolomei e Margherita Finzi, gestivano una piccola libreria musicale vicino al Teatro La Fenice. I clienti tornavano non solo per comprare, ma per chiacchierare di Bach, Verdi, dei primi dischi jazz. Queste conversazioni hanno dato forma all'idea di creare percorsi strutturati.

2020

Primi corsi e adattamento

Il primo ciclo di incontri è partito a febbraio 2020 con quindici persone. Poi è arrivata la pandemia. Abbiamo dovuto spostare tutto online in tre settimane. È stato caotico, ma ci ha insegnato a essere flessibili e a ripensare come si trasmette la conoscenza musicale senza una stanza fisica.

2022

Espansione del programma

Con il ritorno in presenza, abbiamo aggiunto moduli su generi che prima non avevamo esplorato: il rock progressivo italiano, il minimalismo americano, le colonne sonore cinematografiche. Ogni nuovo tema nasceva da richieste dirette dei partecipanti, non da programmi accademici preconfezionati.

2024-2025

Collaborazioni e nuove prospettive

Nell'ultimo anno abbiamo iniziato collaborazioni con l'Archivio Storico Ricordi e con alcuni musicisti locali. Questo ha portato accesso a materiali rari e testimonianze dirette. Per l'autunno 2025 stiamo preparando un ciclo dedicato alla musica elettronica europea degli anni Settanta.

Spartiti antichi e documenti storici musicali utilizzati nei nostri percorsi didattici

Cosa ci guida nel lavoro quotidiano

Non abbiamo stampato questi principi su una parete dell'ufficio. Sono emersi naturalmente dal modo in cui lavoriamo e da come interagiamo con chi partecipa ai nostri percorsi.

Contesto prima di tutto

La musica non esiste nel vuoto. Ogni composizione nasce in un momento storico, politico, sociale specifico. Quando parliamo di Beethoven, parliamo anche di Vienna post-napoleonica. Quando analizziamo il jazz, guardiamo alla storia afroamericana.

Accessibilità senza semplificazioni

Non serve leggere il pentagramma per apprezzare la struttura di una sinfonia. Ma non abbassiamo nemmeno il livello di complessità. Cerchiamo strade diverse per rendere comprensibili concetti articolati senza svilirli.

Apprendimento orizzontale

I momenti migliori nei nostri incontri sono quando qualcuno del gruppo condivide un'interpretazione che non avevamo considerato. L'esperienza di ascolto di ciascuno arricchisce quella degli altri. Non c'è un'unica lettura corretta.

Curiosità verso i dettagli

Perché Mahler inserisce campanacci nelle sue sinfonie? Come ha influenzato la tecnologia di registrazione l'evoluzione del rock? Questi dettagli apparentemente marginali aprono porte su mondi interi di significato e connessioni.

Come strutturiamo l'apprendimento musicale

Ogni percorso segue un approccio graduale che parte dall'ascolto diretto e si espande verso la comprensione contestuale. Non iniziamo dalla teoria, ma dall'esperienza sonora.

1

Ascolto guidato

Iniziamo sempre con l'ascolto di brani specifici. Durante questa fase, mettiamo in evidenza elementi sonori particolari senza ancora spiegarne il contesto. Cosa senti? Cosa ti colpisce? Sono domande che precedono le informazioni storiche.

2

Contestualizzazione storica

Dopo l'esperienza diretta, introduciamo il contesto. Chi ha composto questo brano, in quale periodo, per quale occasione. Come si inserisce nella produzione del compositore e nel panorama musicale dell'epoca.

3

Analisi strutturale

Torniamo all'ascolto con nuove informazioni. Ora possiamo identificare temi, sviluppi, variazioni. Vediamo come la struttura musicale crea significato e come le scelte compositive rispondono a esigenze espressive specifiche.

4

Confronto e connessioni

L'ultimo passaggio collega il brano ad altri lavori, altri compositori, altri movimenti. Come ha influenzato la musica successiva? Quali tradizioni ha rielaborato? Questo crea una rete di comprensione che va oltre il singolo ascolto.

Sessione di analisi musicale con materiali didattici e strumenti di ascolto

Le persone dietro i percorsi

Chi guida gli incontri ha background diversi. Alcuni vengono dall'ambito accademico, altri dalla pratica musicale diretta. Questa varietà di prospettive rende i percorsi più ricchi e meno ancorati a un'unica visione.

Ritratto di Leandro Guarnieri

Leandro Guarnieri

Specialista in musica barocca e rinascimentale

Leandro ha lavorato per anni con ensemble di musica antica in tutta Europa. La sua conoscenza degli strumenti storici e delle prassi esecutive dell'epoca aggiunge una dimensione pratica alla comprensione teorica. Quando parla di Monteverdi, lo fa con la consapevolezza di chi ha eseguito quelle partiture dal vivo.

Materiali didattici e strumenti utilizzati nei percorsi musicali

Fosca Salviati

Esperta di musica contemporanea e sperimentale

Fosca porta una prospettiva meno convenzionale. Ha seguito la scena musicale underground italiana ed europea dagli anni Novanta, documentando movimenti che spesso restano fuori dai canali accademici tradizionali. I suoi moduli esplorano territori sonori che molti non considererebbero nemmeno musica.

Un approccio collaborativo all'insegnamento

Raramente un percorso è condotto da una sola persona. Preferiamo far dialogare prospettive diverse nello stesso ciclo di incontri. Questo significa che potresti avere Leandro che introduce il contesto storico del madrigale italiano e poi Fosca che mostra come compositori contemporanei hanno reinterpretato quella forma.

Questa sovrapposizione crea connessioni inaspettate. E ci obbliga, come docenti, a uscire dalle nostre zone di comfort e vedere la musica da angolazioni che non considereremmo spontaneamente.

Cosa dicono i partecipanti

Dopo ogni ciclo chiediamo feedback dettagliati. Alcuni estratti da chi ha completato i percorsi negli ultimi due anni, senza filtri di marketing.

Ho sempre pensato che l'opera fosse noiosa finché non ho capito cosa stavano davvero facendo Verdi e Wagner con la struttura drammatica. Ora ascolto opere che tre mesi fa mi avrebbero fatto addormentare. Il cambio di prospettiva è stato radicale.

Tiberio Zanetti Percorso Opera e Dramma - Completato marzo 2024

Non è un corso dove ti riempiono di nozioni. È più un allenamento all'ascolto attivo. Dopo due mesi ho iniziato a sentire cose nella musica che prima mi sfuggivano completamente. Non solo nei brani trattati, ma in tutto quello che ascoltavo.

Ilaria Bergamin Percorso Jazz e Improvvisazione - Completato settembre 2024

La parte migliore sono stati gli scambi con gli altri partecipanti. Persone con gusti musicali completamente diversi dai miei che mi hanno fatto scoprire artisti che non avrei mai considerato. Questo aspetto di gruppo fa la differenza.

Ettore Ranzato Percorso Rock Progressivo - Completato novembre 2024
Ambiente di apprendimento collaborativo durante una sessione di gruppo

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I percorsi per l'autunno 2025 sono in fase di definizione. Se vuoi ricevere informazioni dettagliate quando saranno pronti i programmi completi, contattaci direttamente.

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